Popolare Vicenza: 100 in piazza. Si spacca il fronte del No

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Cento persone e tanta rabbia. Questa mattina a Vicenza sono scesi in piazza i piccoli soci della Banca Popolare di Vicenza, per il corteo convocato dal coordinamento delle associazioni “Don Enrico Torta”, guidate dal parroco di Dese e presidente dell’Associazione Soci Banche Popolari Veneto. «Ladri! Ladri!», lo slogan più urlato, mentre c’è stato anche chi, come il sindaco di Resana Loris Mazzorato, si è spogliato e ha percorso tutto il corteo in mutande. A guidare la manifestazione, oltre a don Torta, c’erano il coordinatore della sua associazione Patrizio Miatello, Andrea Arman (Associazione azionisti associati Bpvi), Daniele Marangoni e Alberto Artoni (Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza).

I piccoli azionisti in piazza, infuriati per il crollo del valore delle azioni di quasi il 90% in un anno, all’assemblea che si terrà il 4 e 5 marzo a Gambellara voteranno contro la trasformazione in Spa, l’aumento di capitale da 1,75 miliardi e la quotazione in Borsa. Domani mattina al cinema Patronato Leone XIII di Vicenza le associazioni terranno un’assemblea dove sarà presentato un “piano industriale alternativo” a quello presentato dal direttore generale Francesco Iorio. «Fanno l’assemblea a Gambellara, fuori città, forse perché hanno paura della rabbia degli azionisti?» dice qualcuno durante il corteo.

«Non fidatevi di chi vi dice che la banca si riprenderà – dice Patrizio Miatello – Quando andremo in Borsa, chi comprerà la banca per pochi spiccioli si prenderà anche la nostra terra e i nostri risparmi. Ci hanno fregato 10 miliardi di euro, ma non credete a chi dice che non c’è alternativa, possiamo ancora ribellarci». Dal megafono fa appello ai vicentini a scendere in strada con il corteo, ma la presenza più importante nella manifestazione è quella dei soci del Trevigiano, il territorio su cui gravitano la gran parte degli aderenti alle associazioni promotrici.

Ma l’avvocato Bertelle si smarca

Alla fine c’è anche spazio per un battibecco fra alcuni esponenti del coordinamento “Don Torta” e l’avvocato Renato Bertelle, avvocato di Malo che sta promuovendo molte cause di soci contro la banca, e presidente dell’associazione nazionale azionisti della BpVi, che vuole voterà invece Sì all’assemblea: «La mia associazione, dopo un’ampia discussione, ha deciso che è opportuno votare sì, nell’interesse dei soci. I motivi del no “di pancia” dei piccoli soci sono comprensibili e legittimi, ma la non certezza dell’attuabilità dei piani alternativi e il rischio di un commissariamento e di una liquidazione, nell’interesse dei soci, ci fa propendere per il Sì. L’aumento di capitale è urgente, la banca ha bisogno di liquidità».

Giulio Todescan

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