Mecalmeccanici Cisl, dialogo con l'imam Elzin

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

I metalmeccanici della Fim Cisl veneta si interrogano sul terrorismo fondamentalista e l’Islam. E chiamano a dialogare un imam, Izzedin Elzin, guida spirituale della Grande moschea di Firenze, in una sessione aperta del consiglio generale Fim convocata per lunedì 14 dicembre a Mestre (al Quid Hotel): 150 delegati dalle fabbriche di tutto il Veneto si ritroveranno a fare il punto su come dialogare con l’Islam. Quello della porta accanto, la religione di migliaia di tute blu che lavorano nelle fabbriche del piccole e medie. Tanti di loro con in tasca la tessera del sindacato, e fanno attività sindacale in prima persona.

I musulmani nel sindacato “cattolico”

Massimiliano Nobis

Massimiliano Nobis

“Terrorismo Fondamentalista e Islam. Nel nome di chi?”, così si intitola la sessione aperta del consiglio generale Fim Cisl Veneto in programma a Mestre il 14 dicembre al QUID Hotel, dalle 9.30 alle 13.30.

Con l’imam Izzedin Elzir, imam della moschea di Firenze, presidente dell’Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche Italiane) e insignito del premio La Pira nel 2012, dialogheranno il giornalista e regista Luca Rosini, premio Ilaria Alpi 2006 e 2011 e autore di reportage sul reclutamento dell’Isis in Tunisia, e il sociologo delle religioni Vincenzo Pace, docente all’Università di Padova.

Izzedin Elzir

Izzedin Elzir

«I musulmani per noi sindacato dei metalmeccanici della Cisl non sono una entità astratta, che vediamo alla Tv o di cui leggiamo nei giornali – dice Massimiliano Nobis, segretario della Fim Cisl veneta – Molti lavoratori che incontriamo nelle fabbriche, sui posti di lavoro sono musulmani. Sono i metalmeccanici originari del nord e centro Africa oppure di alcuni paesi asiatici, in grandissima parte operai occupati soprattutto nelle medie e piccole aziende. Tanti hanno anche la tessera Cisl in tasca e qualcuno milita come delegato ed attivista nel nostro sindacato».

Nobis rivendica che la Fim sia stato il primo sindacato che in Veneto ha ottenuto accordi in sede di contrattazione aziendale che prevedono il riconoscimento delle diverse espressioni religiose. «Bisogna andare oltre il racconto semplificato dei media – afferma Nobis – e superare, con la conoscenza, i pregiudizi che si possono creare e che possono suscitare divisioni e contrapposizioni e, nella peggiore delle ipotesi, discriminazione. Nel mondo del lavoro, che oggi ha bisogno di sentirsi unito e solidale, questo è un danno che va evitato».

Ti potrebbe interessare