Padova capitale del vivaismo: torna Flormart

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Duecento espositori (alcuni provenienti da nuovi mercati come quello asiatico e mediorientale), 40 appuntamenti, per rilanciare un settore in chiaroscuro nel Veneto, capace di aumentare il fatturato negli ultimi anni pur pagando il prezzo di aziende che chiudono e minori esportazioni. Flormart, il più importante Salone Internazionale del florovivaismo in Italia apre oggi i battenti, appuntamento in Fiera a Padova da mercoledì 9 a venerdì 11 settembre. «Rilancio, innovazione, creare sinergie»: questi i temi principali su cui ha insistito Daniele Villa, AD di PadovaFiere, durante l’inaugurazione della 66esima edizione. Parole che sottolineano l’importanza che questa storica manifestazione ha avuto, durante questi anni, nel creare un forte legame con le aziende partecipanti. «Nel corso di quest’anno – ha raccontato Villa – molti, tra persone e aziende, ci hanno raccontato di essere cresciuti con Flormart, e c’è chi non manca un’edizione da 40 anni».

L’inaugurazione della manifestazione ha visto la consegna del premio Fabio Rizzi come “miglior floricoltore dell’anno” a Francesco Mati e, per la sezione “professionista del verde”, ad Anna Zottola. La premiazione è stata arricchita dagli interventi di Paolo Botton, assessore al Verde del Comune di Padova, e Ferdinando Zilio, presidente della Camera di Commercio, che hanno ribadito la capacità di Flormart e PadovaFiere di creare un sistema capace di mettere in rete le varie sinergie del territorio.

Settore florovivaistico, numeri in chiaroscuro

Nonostante la crisi che ha colpito il settore fieristico, i numeri e le attività di Flormart tengono e anzi puntano al rilancio. Come detto, sono oltre 200 gli espositori  e 40 gli appuntamenti presenti nei tre-giorni di Flormart. Tra le novità di quest’edizione segnaliamo MasterFlower, laboratorio dedicato alle composizioni floreali che punterà a dare linfa per la creazione di nuovi materiali e prodotti. Tra i concorsi invece è stato istituito il premio nòva_green, che vuole valorizzare i prodotti e le formule di vendita più innovative lungo la filiera del verde. In ambito internazionale, la fiera vede la presenza di buyers provenienti da 13 paesi esteri tra i quali Emirati Arabi ed Azerbaijan. Una spinta di Flormart verso l’internazionalità che può aiutare le imprese florovivaistiche del Veneto, che hanno registrano una diminuzione dell’export pari al 2% rispetto al 2013.

A livello Veneto, per quanto riguarda il settore florovivaistico, se è vero che l’export al momento non tira, il fatturato globale delle imprese venete risulta comunque in leggera ma costante crescita. Dal 2009 al 2014 ha raggiunto la cifra di 210 milioni, aumentando di 12 rispetto cinque anni prima, anche se nel frattempo è diminuito il numero di aziende. Dall’inizio della crisi 172 imprese hanno chiuso i battenti, mentre quelle nuove si specializzano in settori di nicchia come terreni erbosi, piante acquatiche e bonsai. La diversificazione delle colture sembra essere uno degli strumenti con il quale le aziende florovivaistiche venete hanno risposto alla crisi. Tante sono però le sfide che il florovivaismo si pone per i prossimi anni. Come ha detto Francesco Mati nel corso della sua premiazione «il verde è la vita», facendo capire come molto spesso si sottovaluta l’importanza che questo settore può avere in numerosi ambiti: la sostenibilità ambientale, l’educazione dei bambini, l’innovazione e la ricerca. Sfide che il Flormart 2015 non ha paura di affrontare: rilanciandosi, innovandosi e creando nuove sinergie.

La manifestazione è gratuita ma riservata agli operatori professionali.

 

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