Caos pensioni: ai veneti un miliardo di rimborsi

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Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma della Riforma Monti-Fornero del 2011 sul blocco della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il Trattamento Minimo INPS (€ 1.405,05 mensili lordi nel 2012 – € 1.443 nel 2013) è un fiorire di cifre e ipotesi tali da mettere in confusione soprattutto i pensionati interessati al recupero di quanto indebitamente lo Stato ha loro sottratto. La Corte ha dichiarato che la sentenza ha valore per tutti ed è immediatamente operativa e quindi non servono ricorsi da parte degli interessati.

Secondo SPI CGIL, FNP CISL e UILP sarebbe “intollerabile che ogni singolo pensionato dovesse fare ricorso”. Nelle prossime settimane l’INPS e il Governo dovranno mettere a punto i dettagli sulle modalità di riadeguamento delle pensioni interessate e pagamento di quanto dovuto come arretrati.

Veneto, un terzo dei pensionati coinvolti dalla riforma Fornero

Ricordiamo che la perdita economica è di circa una mensilità lorda nel biennio 2012 e 2013 per i trattamenti pensionistici fino a 3 mila euro mensili lordi. In Veneto nel 2012, su un totale di 1.296.251 pensionati, circa un terzo (417.098, il 32,18% del totale) furono quelli esclusi dalla rivalutazione per effetto della Riforma Monti Fornero. Nel 2013 furono 446.689 su un totale di 1.292.749 pensionati pari al 34,55% del totale. Complessivamente ai pensionati veneti, ora 1.278.745, spetterebbero rimborsi che ammonterebbero a circa un miliardo di euro.

Perdita di reddito nel biennio 2012-2013

Perdita di reddito nel biennio 2012-2013

Per il 2014 e 2015, inoltre, le pensioni sono state rivalutate, per i trattamenti superiori a 3 volte il minimo INPS, partendo da una base di calcolo più bassa rispetto a quanto dovuto ora per effetto della sentenza. Pertanto, oltre agli “arretrati” spettanti per il biennio 2012-2013, ai pensionati dovrà anche essere calcolata la rivalutazione spettante per gli anni 2014 e 2015.

Elaborazione Spi Cgil Veneto su dati Inps

Elaborazione Spi Cgil Veneto su dati Inps

I sindacati: «Una sentenza che fa giustizia»

«Non sappiamo come e quando i pensionati riceveranno quanto dovuto ma una cosa è certa ed è che la sentenza va applicata in tempi e con modalità certe – dichiarano Rita Turati, Adolfo Berti e Walter Sperotto, segretari generali dei sindacati pensionati Cgil, Cisl e UIl – il diritto va ripristinato! È una sentenza che fa giustizia: i pensionati sono stati gravati di una vera e propria “imposta patrimoniale” sui redditi bassi. In questi giorni i sindacati, unitariamente, hanno chiesto un incontro al ministro Poletti che questa volta dovrà definire soluzioni che non vengano poi azzerate per via giurisdizionale. SPI, FNP e UILP del Veneto seguiranno con la massima attenzione la vicenda e sono pronti a mobilitarsi contro ogni tentativo di colpire ancora una volta le pensionate e i pensionati: abbiamo già dato!»

 

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