Commercio veneto, dopo quasi 3 anni torna il segno più

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Nel terzo trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 1.177 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una variazione positiva pari a +1,1% (-2,5% nel trimestre precedente) rispetto allo stesso periodo del 2012. Dopo dieci trimestri in caduta (ultimo segno positivo +2,7% nel IV trimestre 2010), si tratta della prima variazione positiva.

Zilio: un segnale positivo, ma non è ancora ripresa

«Il terzo trimestre dell’anno – sottolinea Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto – ha evidenziato un rimbalzo delle vendite al dettaglio (+1,1%) dopo due anni e mezzo di segni negativi. Si tratta di un segnale che però va interpretato. La ripresa non si vede ancora, ma probabilmente la caduta si è fermata. Tuttavia, la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, sulle quali è ricaduto il peso della crisi, e la crescente pressione fiscale rischiano di farsi sentire ancor più pesantemente, stante il recente aumento dell’aliquota IVA dal 21 al 22%. In questo contesto continua inoltre a preoccupare il tessuto economico della nostra regione. Tra gennaio e settembre 2013 le chiusure di esercizi commerciali hanno infatti interessato quasi 2.900 negozi in Veneto, circa 8 al giorno considerando i sabati, domeniche e altri festivi, con un saldo tra nuove aperture e chiusure negativo per quasi 1.000 unità. Timidi segnali di fiducia sembrano arrivare dall’occupazione che, anche questo trimestre, registra una lieve crescita, e dalle previsioni dei commerciali intervistati, che lasciano ben sperare per i prossimi mesi».

Ma cresce soprattutto la Gdo

La dinamica positiva dei consumi è ascrivibile a supermercati, ipermercati e grandi magazzini con un +2,7% su base annua. I comparti del commercio al dettaglio non alimentare e alimentare hanno invece registrato un calo rispettivamente del -1,3% e -1,6% contro i -5,1% e -4,5% del trimestre precedente. Sotto il profilo dimensionale, le medie e grandi superfici hanno mostrato una variazione positiva pari a +2,6%, negativa la dinamica degli esercizi di piccola dimensione (-2,9%).

Lieve la crescita dei prezzi di vendita (+0,5%) con variazioni più marcate per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+0,7%), seguiti dal commercio al dettaglio alimentare (+0,5%) e da quello non alimentare (+0,2%). Sotto il profilo dimensionale +0,7% per le medie e grandi aree commerciali. Gli ordinativi hanno evidenziato una situazione stabile con una variazione pari a -0,2% (-4,4% nel trimestre precedente) su base annua. Dinamica positiva per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+1%), mentre la flessione maggiore è stata registrata nel commercio al dettaglio non alimentare (-1,8%). Migliore, seppur negativo, l’andamento del commercio alimentare (-1,6%). Sotto il profilo dimensionale, positiva la variazione (+1,1%) per medie e grandi superfici. L’occupazione, già in crescita nello scorso trimestre (+0,5%), ha segnato una variazione positiva del +1,4% su base annua, ascrivibile all’andamento registrato per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+2,5%) mentre sono negativi i risultati relativi ai settori del commercio al dettaglio alimentare (-1,2%) e non alimentare (-2,4%).

Le previsioni restano negative, ma migliorano

Restano negative, ma in miglioramento, le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari e degli ordinativi è rispettivamente -22,1 punti percentuali e -23,5 p.p. (contro il -37,3 p.p. e -36,9 p.p. del trimestre precedente). Più sfavorevoli le previsioni sui livelli occupazionali che toccano il -12,7 p.p. contro il -8,9 p.p. del trimestre precedente. Per i prezzi di vendita gli imprenditori si attendono un rialzo al +5,1 p.p. contro il -5,9 p.p. del trimestre precedente.

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