Una padovana alla guida dei giovani avvocati italiani

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Un avvocato di nuova generazione: specializzato per dare risposte competenti al cittadino in un mondo – quello del diritto – sempre più frammentato in ambiti specifici; in rete per saper rispondere con la ricetta della collaborazione e della contaminazione agli attacchi di una crisi che si fa sentire anche in questo comparto, soprattutto per i più giovani; pronto a un cambio di mentalità, per trasformarsi in un partner globale per la propria clientela: un po’ meno “vecchio professionista”, un po’ più “imprenditore di se stesso”.

È con questo “manifesto” che Nicoletta Giorgi, giovane professionista padovana, ha conquistato la fiducia dei giovani avvocati italiani ed è stata eletta a larghissima maggioranza presidente nazionale di Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), nel corso del Congresso conclusosi ieri a Palermo. Per la prima volta nella storia di Aiga, è una donna a guidare l’associazione.
Padovana di Este, classe 1975, l’avvocato Giorgi è associata dal 2009 con lo Studio Legale De Martini-Ferrante & Associati di Padova. Esperta in diritto societario e commerciale, in contrattualistica aziendale e in tema di privacy, collabora abitualmente con multinazionali, istituti assicurativi e di credito, associazioni di categoria.

Una “campagna elettorale” nel segno del cambiamento

«L’economista John Maynard Keynes ha colto con chiarezza una verità che spesso dirige le scelte di ognuno quando ha rilevato che “la difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie”. È il cambiamento la strada che dobbiamo scegliere: un rinnovamento che parte proprio da Palermo, dalla terra del Gattopardo». Nicoletta Giorgi spiega con queste parole il senso di quel “cambiamento” tratto distintivo di una campagna elettorale che l’ha portata in tre mesi a incontrare i giovani avvocati di tutta Italia.

Redditi in picchiata: gli under 35 guadagnano il 75% in meno degli over 55

Da Venezia a Messina, da Napoli a Torino, da Bari a Padova i problemi e le criticità che interessano i giovani professionisti si susseguono e – il più delle volte – si ripetono. Quello più sentito, il più pesante, ha un nome noto: precariato. Anche per gli avvocati, come per altre figure professionali, il reddito è andato via via diminuendo, mentre a crescere sono state le incertezze.
«I dati parlano chiaro – spiega l’avvocato Giorgi – e mostrano che gli avvocati under 30 guadagnano mediamente il 75% in meno dei loro colleghi over 55». Una differenza di reddito così grande (1 a 4) non può essere motivata soltanto dall’avanzamento di carriera. «Ad essere cambiato – continua Giorgi – è il contesto sociale, economico e professionale: il numero degli avvocati è costantemente cresciuto, mentre non ci sono state sostanziali modifiche nel modello secondo il quale la professione viene esercitata». Nella tabella di seguito, elaborata dal Centro studi Aiga Padova su dati Cassa Forense, il dettaglio dei redditi per classi d’età relativo alle dichiarazioni 2011.

Reddito medio avvocati

Nella tabella elaborata dal Centro Studi Aiga Padova su dati Cassa Forense, i redditi medi degli avvocati italiani per classe di età

Avvocati per il cambiamento: dal precariato all’imprenditorialità

Una delle azioni “per il cambiamento” promosse dalla neo presidente Aiga è proprio la definizione di un nuovo modello professionale per gli avvocati. «Non possiamo immaginare di continuare ad esercitare come i nostri colleghi più grandi – rimarca Nicoletta Giorgi – e per questo dobbiamo puntare su una nuova figura di avvocato, che non abbia paura di gestire il proprio studio come un imprenditore, individuando ambiti di lavoro sempre più specifici e aprendosi sempre di più alla collaborazione con altri colleghi, ma anche con professionisti di altri settori».
Una “ricetta” sulla quale la giovane avvocata padovana non ha dubbi: «La possibilità di una sempre maggiore specializzazione, unita a un’offerta di ventagli ampi di ambiti di intervento, ci permetterà di diventare veri e propri partner dei nostri clienti, capaci di assisterli con competenza». Un avvocato “in rete”, capace di costruire un network fra colleghi con diverse specializzazioni e con altri professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro, ma anche professionisti del ramo scientifico e tecnologico) per mettere a disposizione del cliente un servizio completo, per offrire risposte senza costringerlo a far riferimento a decine di interlocutori diversi.

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