L'inflazione veneta corre: fine 2012 al 4,7%

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di Silvia Fabbi

La crisi economica degli ultimi anni ha inasprito le conseguenze dell’inflazione sul potere d’acquisto delle famiglie, così che i prezzi dei beni di consumo sono diventati sempre meno abbordabili per i cittadini veneti. Secondo i dati Istat sull’andamento dell’inflazione negli ultimi due anni, il Veneto ha fatto registrare un incremento che alla fine del 2012 è arrivato a sfiorare il 5%, dopo aver toccato punte del 5,2% in agosto e del 5,1% a settembre.

Se nel gennaio 2011 l’indice si attestava infatti a quota 101,1, alla fine del 2012 (l’ultimo dato ufficiale riguarda il mese di novembre) il valore aveva raggiunto quota 105,8. L’aumento del costo della vita si è attestato a quota 4,7%. Lievemente inferiore (4,6%) è invece il dato registrato per lo stesso periodo dall’Istituto nazionale di statistica in relazione ai beni di consumo senza tabacchi.

Venezia, o cara!
La dinamica al rialzo riguarda tutta la regione, ma è il capoluogo lagunare a guidare la classifica. Colpa, dicono gli esperti, dell’anima turistica di Venezia, le cui conseguenze sui prezzi si ripercuotono anche sulla città di terraferma. Secondo i dati rilevati a giugno 2012 dalla Commissione comunale per il controllo dei prezzi al consumo, un gap elevato su scala annuale tra la città (3,4%) e il dato nazionale (1,8%) si registra proprio nel settore dei prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione. Per il resto a fare la parte del leone sono i trasporti, per i quali l’aumento dei prezzi (a marzo era stato del 10,3%, in aprile del 9,9%) si mantiene su livelli ancora sensibilmente più elevati del dato nazionale, pari al 7,4%. Ma non basta. All’insegna dei rincari si è aperto anche il 2013, con l’incremento del 13,55% delle tariffe per il Passante di Mestre. Ma la tendenza è generalizzata e continua da mesi. Nell’aprile 2012 la provincia lagunare aveva fatto segnare un picco tendenziale sui prezzi al consumo del 4,1% (il dato congiunturale si attestava allo 0,7%). Nello stesso mese il dato regionale era del 3,2%, lievemente inferiore alla media nazionale (pari al 3,3%). Al netto dei dati relativi al settore ricettivo, a spingere al rialzo il costo della vita a Venezia più che nel resto della regione e del Paese sono stati i costi per l’abitazione (bollette etc.) e dei prodotti alimentari di largo consumo. Secondo la società nazionale di consulenza aziendale Od&M Consulting, sempre in provincia di Venezia dal 2003 a oggi l’aumento dei prezzi al consumo per i beni ad alta frequenza di acquisto più vicini alle spese quotidiane delle famiglie cresciuti del 21,9% dal 2003 al 2011. Dal gennaio 2011 alla metà dell’anno che si è appena concluso i pressi hanno continuato a galoppare. Solo a settembre hanno iniziato a rallentare, facendo segnare una seppure lievissima flessione (-0,1%) su scala congiunturale, che si è ripetuta anche a ottobre e che è aumentata a novembre quando ha toccato quota -0,3%. Sempre nei mesi fra settembre e novembre gli incrementi su scala annuale sono stati rispettivamente del 3,1%, del 2,8% e del 2,4%.

Treviso, Padova e Vicenza: famiglie più indebitate
Se Venezia guida la classifica per l’incremento dei prezzi, Treviso, Padova e Vicenza svettano sul fronte dell’indebitamento delle famiglie (dati: Cgia di Mestre). Ad agosto 2011 nella Marca il valore medio per nucleo familiare faceva segnare la cifra record di 23.997 euro, con un incremento del 121,8% registrato fra il 2002 e il 2010, a fronte di una media nazionale che – per lo stesso periodo – si attestava a quota 131%.

 

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